La Terrazza n.16

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10.00

Rivista di letteratura e ricerca

Numero 16

Ottobre 2024

 

isbn 979-12-81274-10-5

COD: 9788889787915-1-1-1 Categoria:

Descrizione

INDICE

 

Renato PENNISI – Per Leonardo Castellani

Gualtiero DE SANTI – Castellani vivo

Corrado PELIGRA – Strade

Annalisa MANSTRETTA – Cinque poesie

Maria Rita PENNISI – Poesie

Maria Nivea ZAGARELLA – Wislawa Szymborska

Orazio CARUSO – Poesie

Angelo Goffredo SQUILLACI – Poesie siciliane

Maurizio CASAGRANDE – Gli “Scenari” di Bressan

Gualtiero DE SANTI  – Segn e artaj – Segni e ritagli

Giovanna NASTASI – Piccolo prontuario sul senso dell’umorismo

Giuseppe GROSSI – Francesco Napoli e la sua produzione epigrammatica

 

1 recensione per La Terrazza n.16

  1. Maria Gabriella Canfarelli

    Il nuovo numero de LA TERRAZZA: uno sguardo dall’alto e d’intorno tra studio, ricerca, testimonianza.

    Diretta da Renato Pennisi (Direttore Responsabile Santo Privitera), La Terrazza è una realtà culturale consolidata negli anni che opera sul duplice versante dello studio e della ricerca con particolare attenzione alla poesia e alla saggistica attraverso contributi autoriali (recensioni, testimonianze, approfondimenti) di studiosi e critici letterari di spicco sulle esperienze creative di autori tra fine Novecento e il secolo in corso. Altro ambito di interesse umanistico è l’arte figurativa – del disegno, della pittura, dell’incisione – tocco prezioso d’artista in copertina d’ogni singola annata di questa solida presenza editoriale che in questo nuovo numero (il sedicesimo) registra la presenza di Leonardo Castellani, incisore e poeta cui sono dedicati due studi, rispettivamente, Per Leonardo Castellani a firma di Renato Pennisi, che di tale artista ripercorre le fasi formative, gli incontri, i viaggi, le esposizioni (Biennale Romana, 1925; Biennale di Venezia, 1926), e Castellani vivo, di Gualtiero De Santi che si sofferma sulla cifra -nella fattispecie lirica- di un uomo che imprime, tanto nei testi che nell’arte incisoria e pittorica un senso di infinità in cui tutt’accanto a Leopardi, ma anche a Rembrandt(…) ai maestri dell’incisione e della pittura, ritroviamo i classici novecenteschi. Tra le voci più autentiche e potenti del Novecento, il Nobel per la Letteratura 1996 Wislawa Szymborska tra scorci di storia e stupore di vivere, analisi testuale del corpus poetico della grande poetessa polacca a cura di Maria Nivea Zagarella, che della poetessa scrive un ritratto a tutto tondo e ne presenta il temperamento forte, la ricerca della verità tramite memorabili versi. Altri saggi e studi sono qui dedicati ad autori contemporanei tra cui Francesco De Napoli, poeta lirico ed epigrammatico del quale Giuseppe Grossi approfondisce segnatamente la produzione satirica, gli epigrammi pubblicati tra fine anni Novanta e inizio di questo secolo: tre distinte raccolte che recano il timbro della vis polemica, della indignazione e conseguente irrisione avverso il potere: l’autore denuncia uno diffuso status di sottomissione sociale (…) una condizione di malessere (…), che riguarda e coinvolge l’intera collettività del nostro tempo. Di Maurizio Casagrande è il contributo critico a Gli «Scenari» di Bressan, poeta in lingua e in dialetto veneto che talora utilizza in contemporanea il doppio codice linguistico. Bressan dispone i suoi versi con tale cura e precisione lessicale sì da generare un canto sottovoce, una melodia appena sussurrata e intrisa di segrete armonie.
    Per la raccolta in neo-volgare di Maria Lenti, Segn e artaj – Segni e ritagli, e delle specificità grammaticali e sintattiche del lavoro poetico dell’autrice, una recensione a firma di Gualtiero De Santi. Lo studioso esamina le tematiche fondanti la scrittura dell’autrice, versi che attingono a un’area linguistica variegata in quanto a modalità espressiva: un dialetto urbinate fluente e in qualche misura contaminato con i dialetti circumvicini dell’area del Montefeltro. Cinque poeti (con all’attivo diverse pubblicazioni) coi rispettivi versi inediti in lingua e relative note biobibliografiche a piè di pagina: Corrado Peligra, Annalisa Manstretta, Maria Rita Pennisi, Orazio Caruso e, in dialetto siciliano, Angelo Goffredo Squillaci. Infine, il Piccolo prontuario sul senso dell’umorismo di Giovanna Nastasi, ricerca accurata di aforismi che dell’umorismo definiscono l’ambito e la prassi: e le colte testimonianze di scrittori e intellettuali come Pirandello, Flaiano (Umorista: un uomo di ottimo malumore), Guareschi, Benni (per quest’ultimo, l’umorista è una persona intelligente con cui fare risate cretine) e altre gustose riflessioni enunciate da spiriti arguti e autoironici.

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